ORONZIO E NICCOLÒ DE NORA
Due vite, cento anni di storia

Silvana Ed., 2005

La storia del Gruppo De Nora percorre tutto il Novecento e ruota attorno alle figure di due personaggi eccezionali: Oronzio e Niccolò De Nora. Di padre in figlio, l’azienda è cresciuta fino a diventare un gruppo multinazionale, leader nel settore del cloro-soda.
Oronzio De Nora è stato un uomo di grande personalità e ingegno, uno scienziato creativo e rigoroso ma anche un industriale dalla volontà di ferro, sorretto da una serenità interiore assoluta.
Il figlio Niccolò non era un ingegnere, non era un chimico e nemmeno un ricercatore, però amava l’azienda e i suoi prodotti, aveva qualità umane fuori dal comune e molta personalità.
Dalla nascita di Oronzio alla morte di Niccolò, la storia del Gruppo De Nora è stata un susseguirsi di colpi di genio come l’invenzione dell’Amuchina e brevetti innovativi come i DSA, i primi anodi metallici destinati a rivoluzionare il mondo del cloro-soda.
Il futuro del Gruppo è oggi saldamente nella mani della terza generazione, rappresentata da Michele e Federico De Nora. Resta però sempre vivo lo spirito originario di un’azienda fatta di uomini, della forza delle loro idee, della solidità delle loro motivazioni.
Quella che in De Nora chiamano un “multinazionale tascabile”.

***


“… Come tutti i bambini consideravo mio padre speciale e unico. Adesso che anch’io sono padre mi rendo conto di quanto amasse i suoi figli. Odiava la falsità e premiava l’impegno. In qualsiasi contesto l’abbia visto era un punto di riferimento. Uno dei dispiaceri più grandi che sono seguiti alla sua scomparsa è l’idea che i miei figli non potranno mai conoscere e stare insieme al nonno Niccolò…
Nonno Oronzio lo ricordo come un gigante. Un omone sempre sorridente che ogni volta che mi vedeva mi riempiva di cose da mangiare e regali strani. A ottant’anni aveva l’energia di un cinquantenne.
Amava il suo lavoro, ma soprattutto amava la vita…
In queste pagine riconoscerete le due persone straordinarie che ho avuto come nonno e papà.”
Federico De Nora

***

“…Una cinquantina di anni dopo la costruzione del mulino di Altamura, Oronzio De Nora è un ragazzo coi calzoni corti e la maglietta a righe che esce di corsa da scuola. Sulla pagella ha sette in condotta e nove in tutte le altre materie. E’ bravo soprattutto in aritmetica e scienze. Un tipo irrequieto, vivace, incapace di stare fermo al banco, che schizza fuori dall’aula e si precipita in strada dove lo attende il padre, le braccia conserte, l’abito scuro e il cappello con la tesa calata sulla fronte, la barba folta allungata sotto il mento e gli occhiali tondi di bachelite nera che incorniciano lo sguardo, magnetico e vitale.
Il piccolo Oronzio si reca spesso a visitare l’acquedotto di Altamura, di cui il padre, Michele De Nora, è ingegnere responsabile. Dopo essersi laureato in Ingegneria Civile a Torino nel 1885, Michele De Nora è stato assunto come Ispettore dall’Ente Strade Ferrate Italiane, un settore che dipende direttamente dal Ministero dei Lavori Pubblici. Dopo alcuni incarichi svolti in ambito ferroviario, Michele De Nora torna ad Altamura per svolgere la libera professione e occuparsi, tra l’altro, proprio dell’acquedotto pugliese.
Per il piccolo Oronzio, il padre Michele è un punto di riferimento insostituibile, un maestro dal quale apprendere tutto ciò che serve imparare. Come vivere, come studiare, come stare al mondo.
Durante le gite insieme al padre, Oronzio affina l’amore per le scienze, apprende uno stile di vita, getta le basi per consolidare quella filosofia del lavoro e dell’impegno che non lo abbandonerà più.
Il padre gli mostra i dettagli tecnici del nuovo acquedotto. Nel tempo libero trascorrono molte ore insieme, ma invece di giocare visitano le botteghe di fabbri e falegnami; lavorano il ferro, limano, piallano, incollano. Michele De Nora insegna al figlio i segreti dei materiali e il piacere del lavoro manuale, che non è un’appendice della progettazione, ma il momento nobile in cui si perfezionano le idee e si trasformano i progetti in realtà.
Michele De Nora insegna, il piccolo Oronzio impara…”

 

 


| realizzato da panet.it |  | ©2008 Luca Masia |