BUITONI
La famiglia, gli uomini, le imprese.
Silvana Ed. – Volumnia, 2007

Questo libro racconta la storia di una famiglia che è stata protagonista di una vicenda umana e imprenditoriale eccezionale. Dall’inizio dell’800 alla fine del ‘900, cinque generazioni di Buitoni hanno segnato, con le loro idee e le loro azioni, quasi duecento anni di vita italiana accompagnando – e spesso anticipando – lo sviluppo di un paese che è passato attraverso l’unità, la “belle epoque”, le guerre mondiali, il fascismo, il boom economico, la crisi petrolifera, gli anni di piombo. Nei prodotti Buitoni e Perugina hanno sempre convissuto cura, qualità, tradizione e creatività: caratteristiche che hanno permesso a questi marchi di rappresentare la cucina italiana nel mondo, coniugando tradizione gastronomica e produzione industriale.

 

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“L’impresa continua a essere una scatola nera, un universo per molti versi sconosciuto. Questo libro racconta la storia della famiglia Buitoni e delle sue imprese, dal 1827 a oggi, cogliendo le ragioni economiche e sociali del loro sviluppo e delle loro trasformazioni.
Un libro che contiene una miniera di riflessioni e spunti di approfondimento.
Un vero piacere da leggere.”
Giulio Sapelli

 

“Dedico questo libro ai miei avi Giovanni Battista Buitoni e Giulia Boninsegni che, nel lontano 1827, fondarono una piccola impresa per la produzione di pasta dando in pegno alcuni beni personali…
Una storia che dura da 180 anni, costruita con il lavoro, la tenacia e la genialità di cinque generazioni della famiglia Buitoni e di migliaia di collaboratori che si sono succeduti nel tempo con altrettanto entusiasmo e dedizione in una lunga marcia alla conquista dei mercati italiani e mondiali.
La realizzazione di questo libro ha richiesto più di un anno di studio e di attenta ricerca…
E’ stato un cammino complesso e faticoso, ma anche entusiasmante, portato a termine grazie
alla stretta collaborazione con Luca Masia, scrittore e autore di grande sensibilità,
e Gianfranco Faina, manager al quale mi legano oltre 50 anni di lavoro…
A entrambi esprimo la mia riconoscenza e un grazie di cuore per l’intenso lavoro svolto…”
Bruno Buitoni

 

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“Da sempre, l’inverno rigido dell’alta Valtiberina segna l’umore degli abitanti di Sansepolcro, costretti a fare i conti con un’esistenza sempre uguale, fatta di uno strano miscuglio di sentimenti sospesi tra il ricordo di un glorioso passato e le ristrettezze di un presente senza prospettive.
Ma appena il sole di primavera ricomincia a scaldare i muri delle case e i cuori della gente, un soffio lieve di gioia sembra spargersi nell’aria. Dopo mesi passati con le ossa impregnate d’umido e le narici soffocate dal fumo dei camini, la vita riprende nei campi, i giovani s’incontrano in piazza, i vecchi discutono, le donne tornano a camminare indaffarate raso i muri.
Una coppia, non più giovanissima, cammina lentamente verso il borgo di Sansepolcro, percorrendo una stretta strada di campagna. Parlano a bassa voce. Il sole è alto nel cielo. A un tratto, l’uomo si ferma per togliersi la giacca. Ha caldo. Poi si volta verso il fondo della strada, attratto da una nuvola di polvere sollevata da un cavallo lanciato al galoppo. Anche la donna si volta verso il cavallo e il suo cavaliere: le sembra di assistere a un miracolo, una novità venuta da chissà dove.
L’uomo a cavallo vede la coppia. Sprona l’animale con un rapido colpo di tacco e punta verso di loro. I due compiono mezzo passo indietro verso il ciglio della strada. L’uomo si toglie il cappello e la donna abbozza un mezzo inchino. Il cavaliere è un soldato dell’esercito di Ferdinando III di Lorena, il granduca di Toscana. Sorride e porta l’indice della mano destra verso la fronte mentre sfila al passo davanti alla coppia. Il cavallo sbuffa, poi riparte al galoppo spronato dal militare che lo spinge oltre la valle.
L’uomo e la donna si prendono per mano e ricominciano a camminare verso Sansepolcro. Lui è Giovanni Battista Buitoni, un barbiere di cinquantotto anni; lei è sua moglie, Giulia Boninsegni, una ricamatrice di vent’anni più giovane…”

 


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