14 febbraio 2013 - “Il sarto di Picasso”: spettacolo!

Ho sempre pensato che “Il sarto di Picasso” avrebbe meritato una versione teatrale. Ho anche provato a scriverla, ma non sono riuscito a trovare una chiave che mi permettesse di rappresentare il libro senza stravolgerne la storia.

Allora, più per necessità che per virtù, ho elaborato una specie di recital dove l’autore narra la vicenda e si interrompe ogni tanto per lasciar parlare il libro. Poi la musica, che accompagna le parole e si ritaglia alcuni spazi di scena aperta, arricchendo con i colori delle note il suono delle voci.

L’ho scritto e l’abbiamo messo in scena per la prima volta a Venezia, lunedì 11 febbraio 2013. Lunedì grasso, la giornata peggiore di quest’inverno, con neve, pioggia, vento, freddo gelido e acqua alta come non si vedeva da tempo.

Ma noi non ce ne siamo accorti, al caldo del refettorio di San Salvador. Ci siamo lasciati accarezzare dal tepore della Costa Azzurra, dove abbiamo accompagnato anche gli eroici rappresentanti del pubblico. Sì, perché esistono individui che anche in quelle condizioni escono di casa e vanno a teatro. Io non l’avrei fatto, e per questo li ringrazio.

Credo che molti di loro – come me, del resto – oltre che essersi interessati alla storia di Michele Sapone e dei suoi amici artisti, siano rimasti stupefatti dalle possibilità espressive del flauto. In scena, Federica Lotti ha soffiato dentro il suo strumento tirandone fuori suoni inattesi, che passavano dal registro lieve, sospeso, a quello grave, quasi brutale, con esattezza matematica e rapidità fisica (come un pugile che ti saltella intorno e ti colpisce al volto mentre tu stai ancora domandandoti se uscendo hai chiuso la porta di casa).

Picasso avrebbe gradito quelle note. Ci avrebbe cavato qualcosa di suo, magari un’altra “Colomba” di latta piegata, tagliata e dipinta.

Grazie a Stefano che ha reso possibile questo debutto, a Michela per la sua voce, a Federica per il suo flauto (e la sua voce).

E grazie anche a Venezia. Il fatto che esista un posto come Venezia non può essere dato per scontato. Ma come facciamo a dare sempre tutto per scontato?

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