31 maggio 2013 - Un pomeriggio a Vicenza.

Sabato 25 maggio ho presentato “Il sarto di Picasso” a Vicenza, nella prestigiosa sede di Palazzo Leoni Montanari.

Non ci ero mai stato e non sapevo cosa mi ero perso. Un altro di quei luoghi straordinari che diamo per scontati. Come se la loro esistenza – in Italia – fosse un fatto normale. Aria di città, da respirare distrattamente, facendo dell’altro.
E invece questa è aria buona, di mare o di montagna. Aria da riempirsi i polmoni.

Palazzo Leoni Montanari è una dimora seicentesca che ha conosciuto momenti di grande splendore e che oggi – grazie all’intervento di Banca Intesa – è diventata un importante museo, con un impianto architettonico e decorativo di sapore teatrale, un ricca collezione di quadri del Longhi e della sua scuola, ma soprattutto una strepitosa collezione di icone russe.

E’ stata una giornata speciale anche perché ho ritrovato un caro amico, Stefano Ferrio, scrittore vicentino che ha letto (benissimo) alcuni brani del libro.

I due ingredienti fondamentali della storia di Michele Sapone e Pablo Picasso erano lì, in mezzo a noi: amicizia e arte.
L’arte dell’amicizia: attimi da indossare come abiti su misura.

La Sala Apollo, dove abbiamo presentato “Il sarto di Picasso”.

Un’occhiata alla collezione di icone russe.


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