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Dalla monnezza alla bellezza

Mercoledì scorso, 3 luglio 2013, il “sarto di Picasso” mi ha portato in un luogo molto particolare: la terra del “sarto di Picasso”. Non proprio Bellona, dove tutto era cominciato circa un centinaio di anni fa, nel 1912, ma nel paese accanto: Camigliano.

Camigliano è uno dei comuni virtuosi d’Italia, specializzato nella raccolta differenziata dei rifiuti. Una cosa da non credere, ma da vedere e ammirare.
Tanto per capirci, il sindaco di Camigliano aveva sviluppato un sistema di raccolta dei rifiuti molto efficiente. Nel 2010 (o giù di lì) stava per essere approvata una legge che assegnava la raccolta dei rifiuti alle competenze provinciali. Il sindaco si era opposto e nel giro di una settimana era stato destituito e il suo comune commissariato. Una rapidità esemplare, anomala nel paese dove i processi durano una vita e le condanne si scontano postume.

Pochi mesi dopo si erano svolte le elezioni amministrative e il sindaco era stato rieletto, con una specie di plebiscito.

La legge non è mai stata approvata e il comune di Camigliano ha potuto continuare a manifestare la propria virtuosità raccogliendo e smaltendo rifiuti accuratamente differenziati.

Oggi, una paio d’anni dopo, lo stesso comune e lo stesso sindaco hanno organizzato una manifestazione che sarebbe piaciuta molto a Michele Sapone, il sarto di Picasso.

Si intitola “Dalla monnezza alla bellezza” e consiste in una settimana di lavoro artistico per la città: una quarantina di artisti selezionati e coordinati da alcuni docenti delle Accademie di tutta Italia sono stati ospitati a Camigliano per realizzare opere inedite con materiali di rifiuto.

Le opere andranno in mostra e poi diventeranno elementi di arredo urbano permanente della città.
Dalla monnezza alla bellezza, appunto.
Una manifestazione che porta l’arte nelle strade della città, avvicina la gente alla creatività e dà vita alle cose morte. Un miracolo!

Abbiamo tutti un naturale bisogno di arte; dobbiamo respirarla come l’aria, anche se non sempre ne siamo consapevoli.
Quanta arte può nascere da un cumulo di rifiuti. E quanta bellezza dalla monnezza.

In tutto ciò, “Il sarto di Picasso” è entrato in punta di piedi, condividendo i propri valori con i cittadini e gli artisti.
Sono certo che Michele Sapone, che occhieggiava dall’alto del monte Rageto, sorrideva felice sotto i baffi.
Unico rammarico, che la galleria della figlia Aika e del genero Antonio fosse chiusa a due passi da lì.

Alla presentazione del libro c’erano tante persone di Bellona, che implicitamente chiedevano ai Sapone di riaprire la loro galleria per farla ridiventare quello straordinario punto di contatto tra arte e territorio che era stata in passato: un motore del benessere sociale collettivo (un benessere soprattutto interiore, ma non solo…).
Tra loro mancava però il sindaco.

Si è colpevoli quando si fanno male le cose.
Ma si è altrettanto colpevoli quando non si fanno le cose che si dovrebbero fare.

L’indomani mattina presto, dopo l’euforia della serata, mi sono raccolto in me stesso, ho indossato le scarpe da trail e ho corso per tre ore, da Capua al monte Rageto. Ho scalato il colle di cui avevo scritto, senza averlo mai visto. Cercando sentieri che non trovavo, aprendomi strade per giungere in vetta e fare due chiacchiere con persone che non ci sono più e che porto sempre con me.

Dall’alto le cose si vedono diversamente.
Dall’alto è più facile comprendere il territorio e capire la sua gente.
Anche parlare è più facile: non servono nemmeno le parole…

Il sindaco di Camigliano Vincenzo Cenname, l’autore Luca Masia, il giornalista e moderatore della serata Nello Trocchia, l’artista Max Coppeta.

Sul palco di Camigliano: da sinistra il musicista Mario Ceci, l’attrice Caterina di Matteo, Luca Masia, Nello Trocchia e Max Coppeta.

Tanto pubblico in piazza. Manca il sindaco di Bellona…

Si scrive da soli, ma poi è bello vedere che non si è soli a scrivere.

 


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